Camporosso e la carica dei 107 o 108 o cento e più

Mi dispiace moltissimo vedere questa flotta di cagnetti lasciati per anni quasi all’abbandono, o meglio noncuranza del “padrone”. Avere, anzi custodire consapevolmente degli animali non significa solo dare loro da mangiare ma prendersene cura, crescerli e educarli nel migliore dei modi possibile proprio come farebbero i genitori con i loro figli. Non trovo nessuna attenuante che giustifichi o quantomeno possa assolvere dalle sue responsabilità chi fino a poco tempo fà li teneva in questo stato. Ormai, Pace all’ anima sua. Su facebook qualcuno addirittura lo aveva battezzato come un salvatore di cani randagi (peccato che il 90% sono tutti uguali quindi, a meno che non li abbia scelti della stessa tinta direi che siano tutti figli dei figli dei padri dei nonni etc… In questi giorni Comune, ENPA e volontari stanno lavorando impiegando tempo e risorse per risolvere questa situazione incresciosa e a dir poco precaria soprattutto per i nostri amici a 4 zampe. Chi volesse adottarlo un cucciolo può in qualsiasi momento contattare il comune di Camporosso.

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Sanzioni da 25 a 500 euro per i trasgressori

Nei giorni scorsi il comune di Dolceacqua ha approvato un’ ordinanza che vieta l’ utilizzo dei botti: “E’ stato ritenuto necessario impedire l’uso di petardi, botti ed artifici pirotecnici, di ogni genere, al fine di garantire la sicurezza, l’incolumità e la quiete pubblica, nonché il benessere animale e la protezione del patrimonio pubblico.” Nulla togliere alla particolare sensibilità e autorevolezza del Sindaco; a tal proposito alcuni si chiedono se sia il caso, per coerenza, di vietare il maestoso e roboante spettacolo pirotecnico estivo. Infondo comunque si precisa: “Le Micce con le quali sono cresciuto non sono vietate”.

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Ps. Vignetta Bastardissima!

Dolceacqua, danni alla Greenway, chi sbaglia non paga mai

Inizio questo post facendo le più sentite congratulazioni all’ ormai famoso Racing Scialli’s Team, se il duro lavoro paga i risultati iniziano già ad assaporarsi tanto vero ché la ormai tradizionale gara “Dolcenduro” è diventata dal prossimo anno tappa nazionale e francese: prossimo 6 marzo il via. Purtroppo le buone notizie sono finite quì. Nei giorni scorsi lungo il nuovo tracciato dolceacquino si è consumato un’ altro atto vandalico a spese ancora una volta della collettività. A scuola ci hanno sempre insegnato che chi sbaglia paga, negli anni però mi stò rendendo conto che non è la stessa persona ma c’è chi sbaglia e c’è chi paga (vedi ponte località lovaira). La giusta indignazione dei cittadini dolceacquini si fà sentire sul profilo personale del sindaco Fulvio Gazzola, un gesto indegno e deplorevole, si chiede più controlli tramite telecamere, sorveglianza, ronde e quant’ altro. Speriamo che presto si scopra il colpevole, se la giustizia non ha i mezzi per arrivare fino in fondo allora non resta altro da fare che sensibilizzare con ogni mezzo la coscienza di tutti, non solo per credere in un futuro migliore ma per aver contribuito a renderlo tale.

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Quando la forma conta più della sostanza…

L’ informazione nel nostro paese serve solo a fare audience, si rende noto solo quello che fà notizia il resto non si dice o si dimentica subito. Nei giorni giorni scorsi il senato ha approvato una riforma per stanziare un fondo di oltre un miliardo di euro per i parlamentari in crisi, mentre i malati di SLA si devono pagare le cure mediche necessarie di tasca loro. Ma si parla dell’ ISIS…

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Viabilità ancora bloccata in località lovaira

La situazione sembra non avete risvolti positivi per il momento, la soluzione più immediata sarebbe quella di rinforzare con materiale aggiuntivo la parte sottostante della rampa del ponte erosa dai lavori abusivi compiuti e documentati qualche anno fà dell’ ormai noto apicultore (Marco Ballestra) in arte Mosè. Ai frequentatori e utilizzatori della strada/pista ciclabile di località lovaira trovandosi nella più totale confusione, ansia e disagio non resta che sperare che tutto vada per il meglio. Si confida quindi nell’ ormai certa professionalità e competenza dell’amministrazione comunale. Per i fanatici masochisti rimasti si allega il santino da stampare e incolloare con l’attack sugli zebedei…amen

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Camporosso, seri disagi per i residenti di località lovaira, la situazione rimane critica e pericolosa

Il blog leduecampane, che principalmente si occupa di tematiche legate al mondo dell’ agricoltura, già da tempo (circa due anni fà) si era occupato del caso in questione raccogliendo testimonianze e contenuti dei residenti e non, gli stessi che a gran voce hanno chiesto chiarimenti e l’ intervento degli organi preposti con telefonate, foto, video, lettere, raccolte firme (con oltre 100 firmatari) e quant’ altro. Eccoci quà, dopo quasi due anni che il noto blogger Marco Ballestra, con in mano un’ autorizzazione firmata dalla provincia di Imperia, iniziava i lavori di erosione della rampa del ponte e di restringimento del sedime stradale elevando la pericolosità per chi vi transita. La rampa del ponte oggetto di accertamento da parte dei vigili urbani di Camporosso, in seguito ai lavori di erosione per mezzo dell’ escavatore è stata dichiarata inagibile elevando il livello di pericolosità a tal punto da chiudere la sera stessa la strada senza forse il dovuto preavviso. Infatti la sera stessa, nella fredda serata di venerdì 27, alcune famiglie con appresso i loro bambini e anziani hanno dovuto lasciare l’ auto a mezzo chilometro dalla propria abitazione dal momento che la strada di collegamento percorribile da Dolceacqua è rimasta chiusa fino a sabato 28 mattina per lavori. I disagi arrecati ai residenti e ai ciclisti che vi transitano è notevole, dal momento che sul ponte è vietato qualsiasi tipo di transito. I residenti e tutta la popolazione del comprensorio confidano in una tempestiva risoluzione del problema quanto prima possibile sia da parte delle amministrazioni confinanti (dal momento che il tratto chiuso ricade sulla pista ciclabile di collegamento tra Dolceacqua e Camporosso); che dagli organi preposti. Se è vero il detto chi sbaglia paga questo è il momento buono per metterlo in pratica.

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Scattati i controlli sul lavoro nero in campagna nel ponente ligure

Si sà che di questi tempi, raschiato già il fondo non rimane che alzare il vaso e  guardare ancora più sotto nella speranza che sia rimasto qualche vermetto. Nei giorni scorsi sono scattati i controlli da parte dell’ispettorato del lavoro coadiuvato dal c.f.s. nelle campagne del ponente ligure (bajardo, perinaldo, pigna etc…) alla ricerca del lavoro nero (già perché il surplus della manovalanza in nero si trova proprio sotto gli alberi a sbattere le olive…) Sanzioni salatissime di svariate migliaia di euro (proporzionate giustamente all’elevatissimo reddito dei ricchi proprietari terrieri liguri…) Qualche sera fà partecipando a una riunione della confederazione italiana agricoltori ho potuto capire che la soluzione pare piuttosto complessa. Ogni rischio comporta un costo, ma se non t’ incali manco te sciali,  insomma meglio una gallina oggi o l’uovo tutti i giorni? Bohhh…tanto fumo ma poco arrosto. Occhio comunque!

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Pista di collegamento tra Dolceacqua e Camporosso, le indagini proseguono..

Questo articolo rimasto “bozza” per qualche tempo ho deciso di pubblicarlo adesso (più che altro mi dispiaceva non fargli ammirare al diretto interessato il mio capolavoro artistico!)

Mentre si stà lavorando per riparare il danno cagionato alla pista ciclabile di Dolceacqua le indagini proseguono e si cerca di capire che cosa può aver spinto una persona a bordo del suo escavatore, in piena notte a compiere un simile gesto. Nel precedente articolo si fà riferimento all’ atto vandalico ai danni di un opera pubblica (scogliera di protezione del ponte) consumatosi nella tarda notte del 4 novembre 2014, ma non è tutto quì. È infatti noto a tutti gli abitanti del comprensorio e ai passanti che il pluripremiato Marco Ballestra per agire indisturbato ai danni della collettività operasse di notte oppure durante forti piogge o nelle festività. Ma perché tutto ciò? Il suo interesse appare piuttosto chiaro: Arrecare danno al ponte e alla strada annessa al fine di rendere inutilizzabili o inagibili tali opere. Nei mesi scorsi, dopo essersi potato la sua verde siepe gettò gli scarti sulla strada ingombrandola tutt’oggi sempre con l’ intento di arrecare danno e disagi ai passanti, probabilmente non contento simulò un attacco terroristico ai danni delle sue piante per tirarci fuori qualche articoletto di successo. Andando per ordine geografico partendo da sud: 1– la strada a valle del ponte risulta essere molto più a rischio inondazione a causa dei lavori abusivi di erosione delle sponde del letto del fiume infatti, i lavori autorizzati dalla provincia comprendevano solo una piccola porzione, ampliata a suo piacimento anche durante la notte e mentre pioveva. 2– la rampa del ponte risulta tutt’ora in parte inagibile e compromette quotidianamente la sicurezza di chi vi transita. 3– il bordo stradale a monte del ponte è stato eroso di conseguenza la strada risulta più stretta e quindi pericolosa. 4– lo scarto vegetale delle siepi occupa ormai metà carreggiata rendendo difficile il transito. 5– la scogliera (opera pubblica) a protezione del ponte risulta maggiormente esposta al rischio erosione e quindi franamento. Tutto ciò comporterà, per la messa in sicurezza dell’ area, senza contare i rischi ovviamente maggiori costi per l’ intera collettività. Ma perché nessuno lo ferma nonostante le numerose segnalazioni e una consistente raccolta firme con oltre cento firmatari? Il detto chi rompe paga non dovrebbe essere uguale per tutti? Tutto questo ha dell’ incredibile. Ma alla fine la cosa migliore è prenderla con una certa filosofia… (nella foto viene raffigurato in astratto l’ apicultore in un improbabile costume da vendicatore della notte, forse lui infondo si sente così…)